Antiquariato inglese:rivalutazione e investimento
March 10th, 2006Come dicevo, l’antiquariato inglese rivaluta, o aumenta di valore che dir si voglia, con una tendenza molto più forte che quella di altri generi, come l’antiquariato italiano.
Secondo la più classica delle leggi economiche la forza della domanda accoppiata a una offerta limitata determina un incremento dei prezzi.
E nel caso dell’antiquariato inglese è proprio quello che avviene; un costante aumento della domanda si accompagna a una disponibilità che alla fonte, cioè in Inghilterra, è sempre più limitata. L’appetibilità e la desiderabilità dell’antiquariato inglese determina forti acquisti in Inghilterra dove sono presenti compratori da tutto il mondo e che esportano in tutti i continenti; va forte in Australia e Nuova Zelanda, in Giappone, negli Stati Uniti e nell’Europa. NAturalmente ciò che viene esportato non torna mai a casa e perciò c’è sempre meno disponibilità nella terra d’origine, causando una continua diminuzione dei pezzi e un continuo aumento dei prezzi.
Quando i nostri clienti ci chiedono se è mai possibile che dopo tanti anni troviamo ancora merce in Inghilterra, la nostra risposta è sempre che di mobili antichi inglesi autentici se ne troveranno sempre, basta ogni volta essere disposti a pagare quel qualcosina di più che gli inglesi chiedono. Visto che la merce cala sempre più, è naturale che le loro esigenze di prezzo aumentino.
Anche per noi è sempre più difficile, infatti bisogna viaggiare per molti più chilometri di una volta, bisogna andare più spesso, fare dei viaggi a vuoto o quasi, abbiamo maggiori difficoltà a raccogliere la merce visto che bisogna andare da un capo all’altro dell’Inghilterra, mentre per esempio una volta Londra bastava.
Dobbiamo poi fare i conti con un’Italia impoverita vuoi per l’ingresso nell’Euro, vuoi per le maggiori spese, vuoi per altre congiunture economiche, la disponibilità monetaria di certe fasce sociali è oggi ridotta e solo chi ha quel qualcosina in più può oggi permettersi un bel pezzo. I pezzi meno pregiati ed economici invece restano spesso la migliore scelta, come investimento, anche per le classi meno abbienti, ma pur sempre economicamente accorte. Intendo cioè dire che se uno ha l’intelligenza di comprare un mobile di antiquariato oggi, in teoria al di là del restauro o lucidata ogni tot anni, non avrà mai più bisogno, si presume, di un altro mobile simile, mentre se compra uno moderno magari di quelli che costano poco poco e ancora da montare, ovviamente si troverà a doverne comprare molti durante la propria vita.
Con ciò risparmia oggi quello che deve spendere 10 volte domani.
Tornando al nocciolo centrale della questione, tutto l’antiquariato è soggetto a questo fenomeno di aumento costante di valore, tuttavia l’antico inglese ha una marcia in più rispetto a quello ad esempio italiano. Perché? Per la natura del mercato. Infatti l’antico italiano tende a rimanere all’interno della nazione e non è soggetto all’esportazione in massa come quello inglese. Perciò, prescindendo dall’inflazione e da un tendenziale e costante aumento di interesse per l’antiquariato in generale che quindi vale anche per l’inglese, non si capisce perché debba aumentare anch’esso. In parole povere, non aumenta molto, ma l’antiquariato inglese sì!
C’è un’altra domanda che ci fanno spesso, da quando la sterlina inglese schizzò in alto a circa 3000 lire o 1,5€ com’era fino a poco tempo fa, cioè come può essere ancora conveniente l’inglese. Ebbene, la risposta è semplice: la diminuzione della quantità di merce, le difficoltà maggiori per reperirla e organizzarne la raccolta e il trasporto in Italia, l’aumento notevole dei costi per alloggiare, per mangiare, la maggiore durata dei viaggi, ha reso poco appetibile l’antiquariato inglese proprio per i commercianti italiani.
Ma per noi no, anzi…
Perché?
Di nuovo, risposta semplice: siamo organizzati in maniera diversa, con lunghissima esperienza, conoscenze (per chi non lo sapesse abbiamo abitato là dove conserviamo amici e parenti), e per noi non costa tanto quanto per gli altri e siamo abituati sia al cibo che al tempo, conosciamo la lingua, i posti, conosciamo gli inglesi e il loro modo di commerciare, e soprattutto abbiamo anche qualche piccolo segreto che non possiamo certo rivelare, ci capirete.
Comunque, inizialmente eravamo preoccupati, ma quando poi abbiamo visto che gli Italiani non venivano più su in Inghilterra come una volta, hanno contribuito a calmierare i prezzi, soprattutto alle aste. Perciò è stato un grosso ed evidente vantaggio che ha più che compensato la sterlina pesante, anzi, speriamo che resti pesante e non entri nell’Unione Monetaria troppo presto!
A molti secca comprare al doppio del prezzo di anni fa, questo vale per i nostri clienti di antica data che trovano lo stesso oggetto molto più caro. Ebbene, i più sprovveduti scappano spaventati, quelli un po’ meno ingenui si compiacciono del buon affare fatto, ma decidono di comprare altro, mentre i più sagaci comprano senza indugio perché capiscono che se il valore è costantemente aumentato, continuerà anche a farlo! E io dico loro bravi! Perché hanno capito una cosa importante dell’antiquariato!
Solo una guerra, ma non una lontana, una combattuta in Italia potrebbe svalutare l’antiquariato perché in guerra si penserebbe a ben altro, a cibo, medicinali, combustibile, etc. Ma sarebbe un effetto momentaneo, anche se succedesse, il che è quasi impossibile. Anzi, dopo la guerra, con magari pezzi che sono andati distrutti o persi, i restanti varrebbero molto di più, e riprenderebbero la corsa!
In conclusione,
comprate antiquariato!
E se comprate antiquariato, molto meglio comprare antiquariato inglese!